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Venerdì, 10 06 2022 11:14

LA MALATTIA DI ALZHEIMER E L'ALLUMINIO

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Uno dei primi sintomi dell’Alzheimer è il dimenticare fatti recenti, in modo particolare quando siamo stanchi e sotto stress.

Fu il dr. Alois Alzheimer a scoprire che un ‘area del cervello che si chiama Ippocampo presentava lesioni a causa di una produzione eccesiva di proteine beta-amiloidi e a causa di una deformazione delle proteine Tau.

I principali sintomi sono di tipo cognitivo, accompagnati da disturbi del comportamento e dell’umore, difficoltà di espressione, senso di confusione.

Nei casi gravi sono presenti importanti disturbi neuropsicologici, allucinazioni, perdita dell’orientamento, incontinenza.

Quali sono le cause? I fattori genetici sono coinvolti, ma recenti studi ritengono responsabile l’eccessivo accumulo di alluminio nel cervello.

Ma in che modo questo metallo finisce nel nostro corpo? E in che modo lo introduciamo? Con L’alimentazione? Con sostanze di vario tipo?

Quando ingeriamo alluminio, fortunatamente una gran parte viene eliminata dall’organismo. Tuttavia, se un adulto di 60 kg assume involontariamente più di 8,5 mg al dì di questa sostanza, la situazione diventa molto pericolosa. Le autorità europee stimano che i cittadini del continente superano tale quantità di assunzione giornaliera.

L’alluminio si accumula facilmente nella struttura ossea provocando decalcificazione, nel bimbo rachitismo e nell’adulto dolori e microfratture.

Riguardo l’Alzheimer, recenti studi hanno evidenziato che il tasso di alluminio è presente in 2 tipi di lesione a livello del cervello e potrebbe partecipare all’accumulo anomalo di peptidi beta-amiloidi che danneggerebbero le funzioni neuronali e la formazione di sinapsi.

Le fonti di alluminio: alcuni additivi alimentari, acqua del rubinetto in alcune aree del mondo, utensili di cucina (l’alluminio migra verso il cibo in presenza di alimenti acidi, come i pomodori, ecc.), imballaggio alimentare (scatole di conserva, tetrapak®, fogli di alluminio, ecc.), farmaci antiacidi, alcuni deodoranti e cosmetici.

Dr. Rudy Lanza

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