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L’Aromatologia Emozionale Olfattiva è un ramo della Naturopatia che utilizza gli oli essenziali per promuovere il benessere emotivo e mentale. Gli oli essenziali sono estratti naturali di piante che contengono composti volatili. Attraverso l'olfatto, gli oli essenziali possono influenzare il nostro stato emotivo e mentale, stimolando le parti del cervello responsabili delle emozioni.

L’Aromatologia Emozionale Olfattiva si basa sull'idea che gli oli essenziali possano avere effetti psicologici grazie alle loro proprietà aromatiche. Ogni olio essenziale ha un profilo olfattivo unico e viene associato a diverse emozioni o stati d'animo. Ad esempio, la lavanda è spesso usata per promuovere il rilassamento e il sonno, mentre gli agrumi come l'arancia o il limone possono avere un effetto energizzante e rinvigorente.

Durante una sessione di Aromatologia Emozionale Olfattiva, un Naturopata esperto può consigliare oli essenziali specifici in base alle esigenze individuali del cliente. L'olio essenziale può essere utilizzato in diversi modi, come l'inalazione diretta, l'applicazione sulla pelle, la diffusione nell'ambiente, per via orale.

È importante notare che molte persone scoprono che l'utilizzo degli oli essenziali per fini emozionali contribuisce a migliorare il loro stato d'animo, ridurre lo stress e favorire il benessere generale.

In conclusione, l’Aromatologia Emozionale Olfattiva è un aspetto interessante della Naturopatia che sfrutta le proprietà degli oli essenziali per influenzare le emozioni e il benessere mentale. Se sei interessato a esplorare questa pratica, ti consiglio di consultare un Naturopata esperto che possa guidarti nell'uso sicuro e appropriato degli oli essenziali per le tue necessità individuali.

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Altri articoli sull’argomento: https://www.naturopatia.it/blog/item/54-gli-oli-essenziali-per-la-primavera.html

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La Psicomatica e l'Iridologia sono due discipline complementari all'interno della Naturopatia, che studiano l'interazione tra mente, corpo e salute. In questo breve articolo, esploreremo l'Iridologia Psicomatica e il suo ruolo nella pratica naturopatica.

L'Iridologia è una tecnica che si basa sull'osservazione dell'iride per identificare eventuali segni che possano rivelare informazioni sulla salute di una persona. Secondo i sostenitori dell'Iridologia, l'iride è una mappa che riflette lo stato di benessere di tutto il corpo e può fornire indizi sulle condizioni fisiche, emotive e persino spirituali di una persona.

L'Iridologia Psicomatica si concentra specificamente sulle connessioni tra gli aspetti emotivi e psicologici di una persona e la salute fisica. Secondo questa disciplina, determinate caratteristiche dell'iride possono essere indicative di specifici aspetti emotivi o tratti di personalità. Ad esempio, alcune iridi potrebbero mostrare segni di stress, ansia o depressione, mentre altre possono suggerire un temperamento più bilanciato e sereno.

I sostenitori dell'Iridologia Psicomatica ritengono che le emozioni e i pensieri negativi possano influire sul benessere generale di una persona. Ad esempio, lo stress cronico o i traumi emotivi possono manifestarsi sotto forma di tensioni muscolari, disturbi digestivi o problemi del sonno. L'obiettivo della Naturopatia, utilizzando l'Iridologia Psicomatica come strumento di valutazione, è quello di individuare queste connessioni tra mente e corpo e lavorare per ripristinare l'equilibrio e la salute globale.

In conclusione, l'Iridologia Psicomatica è una disciplina che cerca di esplorare le connessioni tra le emozioni, la mente e il corpo attraverso l'osservazione dell'iride. Mentre alcuni Naturopati lo utilizzano come strumento di valutazione nella loro pratica, è importante sottolineare che le sue basi scientifiche sono ancora oggetto di dibattito. Come sempre, è consigliabile consultare Naturopati Professionisti qualificati quando si valutano le opzioni di trattamento per il proprio benessere.

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Altri articoli sull’argomento: https://www.naturopatia.it/blog/item/62-l-iridologia-psicosomatica-scopri-come-mettere-in-relazione-occhi-corpo-e-mente.html

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L’Iridologia psicosomatica è una disciplina olistica in grado di rilevare nella parte colorata dell’occhio i segni di Ansia, Depressione, Tristezza, Paura, Panico.

Più in particolare i neurotrasmettitori che circolano nel sangue durante le condizioni di disagio psichico, modificano le strutture dell’iride rendendo visibili all’esterno queste condizioni.

È dal continuo alternarsi di attivazione dei due sistemi parasimpatico e ortosimpatico (in relazione al modo in cui ognuno di noi reagisce all’ambiente esterno) che l’iride andrà a modificarsi nel colore, struttura e forma, riflettendo, a sua volta le alterazioni organiche, energetiche e funzionali dell’organismo.

Le caratteristiche generali (struttura, colore, segni), possono fornire utili indicazioni di carattere generale; spesso predisposizioni alle malattie sono il riflesso di aspetti caratteriali e viceversa. L’Iridologia Psicosomatica analizza i segni che forniscono indicazioni a livello emozionale, ovvero come l’individuo elabora le proprie emozioni.

Per esempio, un segno a livello del fegato potrebbe non essere dovuto ad un disturbo epatico ma potrebbe essere legato ad un problema emozionale inerente il fegato (cattivo umore, collera).

In Iridologia Psicosomatica è ancora più importante rispetto all’Iridologia “classica” considerare il sintomo come un segnale di qualcosa di più profondo, andando alla ricerca delle cause primarie di un disturbo.

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Mercoledì, 08 02 2023 16:36

Le emozioni: sei la persona Carpino?

L’individuo Carpino gemme della pianta presenta vari aspetti della personalità e questo ci costringe a condurre un’analisi molto approfondita al fine di identificare in modo piuttosto preciso le dinamiche del suo vissuto. Inoltre, il rischio è di confonderlo con altre simili caratteristiche rilevabili nel confronto con i vari Meristemi (parti giovani di una pianta).

La personalità Carpino gemme della pianta si percepisce bloccato, congelato, impotente.

Impotente, perché si lamenta di essere vuoto energeticamente a tal punto da riferirci di avere notevoli difficoltà di concentrazione a causa di eccessiva stanchezza.

Dunque, avverte una sorta di incapacità nello svolgere determinate funzioni e compiti. L’energia a livello cerebrale si sta esaurendo e questo potrebbe condurre, a lungo andare, a forme di apatia, anergia e depressione.

E tutto ciò, a differenza delle modalità espressive di Rosa selvatica, è dovuto al fatto che ci si trova di fronte un soggetto perfezionista.

L’operatore delle discipline bionaturali, sia esso naturopata o altro, durante il colloquio, deve verificare se il cliente rientra nella caratteriologia di appartenenza: Rosa selvatica oppure Carpino gemme.

E i perfezionisti rischiano di esaurire il loro potenziale cerebrale perché, non accontentandosi mai dei risultati, vivono in perenne indecisione, mai soddisfatti dei risultati ottenuti.

In non essere appagati quasi mai di ciò che viene realizzato causa frustrazione e la conseguenza, a lungo andare, risulterà un mantra negativo: “ho paura di sbagliare”.

E chi teme di sbagliare si vede bloccato, congelato, impotente.

Ecco perché è soprattutto il perfezionista che si sente impotente.

Chi ha paura di compiere errori, rimanda, proroga, temporeggia, tergiversa, procrastina. Questo timore si accentua soprattutto nella seconda parte della vita.  Il soggetto Carpino dubita di riuscire a condurre a termine obiettivi e progetti.

A volte, tutti noi abbiamo vissuto, anche solo temporaneamente questa situazione. Ma è ben diverso accusare un forte disagio per un limitato periodo di tempo rispetto al vivere con sofferenza un problema ormai cronicizzato.

Alcune persone, se non raggiungono i loro scopi, perdono rapidamente entusiasmo, non pianificano nuovi progetti: ne deriva insoddisfazione a tal punto da provare repulsione per la loro attività professionale. Il soggetto Carpino diventa scettico, sfiduciato e perplesso quando deve affrontare compiti anche semplici.

Un punto importante riguarda l’eccessivo senso del dovere. Questo, se non portato a termine, conduce alla percezione di essere impotenti (la parola chiave è Impotenza).

In un caso specifico che affrontai in seduta, oltre a suggerire le gemme di Carpino, utilizzai varie strategie della Psicoterapia: le risposte della cliente ai trattamenti furono scarsamente positive ma mi accorsi che lei presentava un eloquio piuttosto logorroico che mi distraeva dall’applicazione di un modello d’intervento strategico.

Ad un certo punto capii che dovevo affrontare il tema “motivazione” e cercare con Carpino gemme le leve per stimolare, coinvolgere in modo da neutralizzare il bisbiglio interiore, il monologo tra sé e sé che gli impediva di mettere a fuoco i suoi problemi.

Ciò che spesso manca all’individuo Carpino gemme è la motivazione: occorre trattare senza alcun dubbio questo tema per avere successo e ridurre nettamente il senso di impotenza.

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Lunedì, 24 10 2022 16:25

A CHE SERVE PIANGERE?

Si piange per tristezza, per un’emozione, per gioia e ancora per altri motivi.

Tutti noi abbiamo pianto per svariati motivi, uomini o donne hanno espresso con le lacrime le loro emozioni: tuttavia gli uomini piangono meno spesso rispetto all’altro sesso, addirittura 2 volte di meno.

Piangere allevia le nostre sofferenze, le nostre angosce, i nostri dolori.

Infatti, il pianto aumenta la produzione di endorfine, molecole somiglianti alla morfina che diminuiscono il dolore fisico e i disagi emozionali. Inoltre, vi è un aumento di produzione di ossitocina, ormone dell’empatia e dell’amore.

Durante la lacrimazione a volte si diventa più violenti, più tardi ci si sente sollevati, liberati da un peso.

A livello sociale il pianto fa comprendere agli altri che noi soffriamo per un problema difficile da risolvere: chi è attorno a noi si precipita per consolarci, ad abbracciarci e noi ci sentiamo capiti.

Le suppliche e le richieste sono più credibili se sono accompagnate dalle lacrime.

 

Guarda l'articolo sul sito di Sinergos® Comunicazione Non Verbale

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La mimica del viso, cioè le espressioni del viso ci forniscono parecchie informazioni sulle emozioni del nostro interlocutore. Tra i vari segni (occhi, sopracciglia, orientamenti del volto), quelli riguardanti la bocca sono degni di particolare attenzione.

Il sorriso: solitamente lo colleghiamo al sentimento di gioia, felicità, accettazione dell’interlocutore. Tuttavia, sorridiamo anche per soddisfare e compiacere un amico, oppure per ridicolizzarlo. Nella mimica del disprezzo, sul viso compare un sorriso molto particolare.

Nel sorriso spontaneo, nessun movimento delle labbra può essere controllato, gli angoli delle labbra si sollevano, vi è una liberazione di endorfine. Se il sorriso è falso e forzato, i muscoli attorno agli occhi non si contraggono nonostante le labbra si sollevino. E inoltre, la mimica appare congelata.

Morsicare il labbro inferiore: se questo avviene lentamente e delicatamente ciò significa che la persona è in qualche modo attratta da noi e/o da ciò che diciamo. Se vi è tensione, al contrario, il soggetto manifesta un certo nervosismo.

Nel primo caso, sarà presente una lieve inclinazione del capo soprattutto a sinistra. Muovere le labbra da destra a sinistra: questo è un segno caratteristico che indica che stiamo riflettendo e ricerchiamo una soluzione: vogliamo decidere dopo aver riflettuto attentamente.

Durante i corsi Sinergos® approfondisco gli altri 8 segni inerenti le labbra che ci forniscono una mole incredibile di informazioni. Tuttavia, al contrario di quanto avviene nei normali corsi di Comunicazione Non Verbale, per me è fondamentale tener conto di altri segni (corpo, mani, viso, gambe, ecc…) e del contesto. Tutto ciò ci aiuta a comprendere meglio le emozioni dell’interlocutore che spesso non sono espresse per motivi diversi.

 

Guarda l'articolo sul sito di Sinergos® Comunicazione Non Verbale

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